Chiesa di San Domenico

La chiesa di San Domenico, situata nell’attuale Piazza XXIX marzo a Orvieto, fu costruita dai domenicani, insieme al convento annesso, nella prima metà XIII secolo. Fu dedicata a San Domenico in seguito alla canonizzazione del Santo.  La chiesa e il convento hanno subito nel tempo trasformazioni. Le modifiche più drastiche furono apportate nel 1934, quando la Chiesa fu quasi interamente demolita per lasciare spazio all’Accademia femminile della Gioventù italiana del Littorio. Della grandezza originaria dell’edificio restano soltanto la parte absidale e il transetto. Nell’attuale facciata si apre un portale ogivale, sottolineato da una cornice di conci bicromi di travertino e basalto, qui trasferito dalla distrutta chiesa dell’Ospedale di Santo Spirito degli Armeni al Tamburino. È sovrastato da una lunetta con affresco rappresentante la Madonna col Bambino del primo Quattrocento, collocato all’epoca della ricostruzione novecentesca.                                              All’interno della chiesa – originariamente lunga 90 metri e suddivisa in a tre navate- oggi a navata unica furono collocate fuori contesto alcune opere d’arte e ricostruiti monumenti sepolcrali eseguiti per le cappelle delle navate abbattute. Tra questi vi sono la tela con la Visitazione di Cesare Nebbia, il sepolcro di Girolamo Magoni, in pietra rossa di Prodo, opera di Ippolito Scalza e il monumento funebre del cardinale De Braye firmato da Arnolfo di Cambio (1283-1285).                                  Nel piano sottostante il coro della chiesa è collocata la cappella funeraria della famiglia Petrucci, progettata e costruita tra il 1516 e il 1523 da Michele Sanmicheli.                                                               Nella cappella a destra dell’ex tribuna sono conservati la cattedra di San Tommaso d’Aquino, che dal 1266 soggiornò nel convento domenicano come lettore e maestro di teologia, e un Crocifisso ligneo, opera del XII-XIII secolo, che secondo la tradizione avrebbe parlato a San Tommaso lodandolo per aver composto l’ufficio del Corpus Domini.                                                             Sulle pareti delle cappelle dell’originario capocroce vi sono antichi affreschi di scuola umbra. Per la chiesa di San Domenico Simone Martini dipinse, nel 1320 o 1321, il Polittico con la Madonna, il Bambino e Santi, oggi conservato al Museo dell’Opera del Duomo.


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