La Via Romea Germanica, un pò di storia.

la Via Romea
a cura del dott. Francesco Biondi

Cenni storici

Passato il periodo delle grandi invasioni provenienti dal nord Europa e stabilizzata un po’ la situazione politica, la religione cristiana si è consolidata in tutti i territori che costituivano il Sacro Romano Impero d’Occidente.  Tra il X e il XIV secolo, sotto l’impulso di diversi predicatori, si osserva un rinvigorirsi della spiritualità ed un forte bisogno di recarsi nei luoghi sacri della cristianità. In particolare in questo periodo si avvicendano diversi fatti, tra i più importanti:

 

–  il bisogno di proteggere i pellegrini in Terra Santa, con una presenza militare. La prima Crociata fu indetta nel 1096 dal Papa Urbano II e l’ultima Crociata (la VIII) nel 1270.   E’ bene ricordare che anche orvieto fu coinvolta in questi eventi, infatti  il Papa Innocenzo III nel 1202 indisse proprio da Orvieto la IV crociata.

– il miracolo di Bolsena nel 1264, dal quale fu costituita la solennità del Corpus Domini; il corporale venne portato da Bolsena ad Orvieto ed in seguito fu costruita la meravigliosa cattedrale.

–  il Papa Bonifacio VIII istituì nel 1300 (1299), con la Bolla “Antiquorum habet fida relatio”,  il primo Giubileo  a Roma.

A seguito di questi eventi, in particolare tra il 1200 e il 1300   si assiste ad un forte incremento del pellegrinaggio religioso verso i posti sacri del cristianesimo, in particolare verso la Terra Santa ma anche verso la capitale della cristianità: Roma.  Proprio in concomitanza del Giubileo, nelle cronache di allora si legge che vi era un flusso di pellegrini mai visto fino allora.

I pellegrini per giungere a Roma percorrevano in parte le grandi arterie costruite dai romani, per meglio dire quello che rimaneva delle strade “Consolari”, ed in parte percorrevano nuove strade di interesse locale.

Le strade di allora, per essere funzionanti, avevano bisogno di continua manutenzione, che a seguito del crollo dell’impero non venne più fatta. In particolare queste “grandi” arterie furono percorse in tutti i sensi dalle invasioni barbariche, subendo spesso frane, impaludamenti e crolli di ponti, che portarono inesorabilmente a rendere non percorribili diversi tratti e quindi a costituire delle nuove varianti. Inoltre è bene ricordare che anche i “mutati interessi” economici-militari portarono diversi tratti delle strade consolari ad essere abbandonati per seguire nuovi itinerari più idonei e utili per il commercio. Si formò quindi una rete di percorsi prevalentemente con allineamento Nord-Sud, ma anche qualcuno trasversale, cioè Est-Ovest. Inoltre, in diversi tratti non esisteva un solo percorso, bensì diverse strade, le quali venivano utilizzate asseconda della situazione che trovavano i pellegrini; ad esempio esisteva quella più “sicura”, spesso la più lunga ma con più punti di appoggio; ma queste scelte erano anche in funzione della stagione, per cui c’era la strada “estiva” che correva lungo i boschi di fondo valle o con presenza di sorgenti, quella “invernale”, che correva a mezza costa delle colline, evitando così zone impaludate, o quella più “rapida”, che attraversava in modo diretto le colline evitando di girarci intorno.

Lungo questi itinerari di pellegrinaggio, viste le grosse difficoltà che i viandanti incontravano, le grandi congregazioni cominciarono a costruire delle strutture di accoglienza e soccorso, in particolare sostenute da:

i Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, i Cavalieri Teutonici ed i Cavalieri Templari;

 

inoltre erano presenti, lungo i tratti principali, anche conventi di vari ordini religiosi.

Si delinearono alcuni percorsi che portavano a Roma, che per le loro caratteristiche erano privilegiate dai pellegrini, pertanto vennero chiamate le “Vie Romee”. Tra questi percorsi “romei” ne emersero in particolare due: la Via Francigena e la Via Romea Germanica.

La prima inizia  a Canterbury sulla costa meridionale della Gran Bretagna. Il percorso fu descritto dal vescovo Sigerico nel 990, per recarsi dal Papa Gregorio XV. Questa via percorre tutta la Francia,  attraversa le Alpi al Passo del Gran San Bernardo e prosegue lungo la penisola sul lato tirrenico fino a Roma. Quindi la Via Francigena raccoglieva i essenzialmente i pellegrini provenienti dall’ Inghilterra, Francia e Spagna.

 

La seconda inizia dalla città di Stade, situata in prossimità della costa settentrionale della Germania vicino ad Amburgo. La strada fu descritta dall’Abate Alberto dell’Abazia di Stade nel 1236, per recarsi dal Papa Gregorio IX a Roma al fine di ottenere un riconoscimento ufficiale alla riforma del suo monastero. Questa strada percorre tutta la Germania passando per città ricche di paesaggi storici: Brunswick, Gotha, Rothemburg e Augsburg. Continua in Austria passando per Garmisch e Innsbruck. Quindi valica la catena alpina al Passo del Brennero ed entra nel territorio italiano. Questa strada veniva percorsa prevalentemente dai pellegrini tedeschi, ma anche da quelli provenienti dall’Est Europa: Polonia e Cecoslovacchia.

La via “Romea Germanica”, tra i secoli XII-XIV, prese molta importanza, in quanto veniva percorsa in parte dagli eserciti imperiali germanici (Enrico VI, Ottone IV, Federico Barbarossa e Federico II) per controllare i possedimenti imperiali nel meridione d’Italia.

Il tratto italiano

In Italia la Via Romea scende al piano passando per la vallata dell’Isarco, poi per la vallata dell’Adige, continua per la Valsugana fino a Bassano del Grappa. Giunta nella Pianura Padana passa per le città di:  Padova, Rovigo, Ferrara, Ravenna, Forlì, Santa Sofia (sede Nazionale dell’Associazione Via Romea Germanica). Quindi attraversa la catena dell’Appennino al Passo Serra, dirigendosi ad Arezzo e poi a Cortona, a questo punto lascia la Toscana ed entra in Umbria. Nel territorio umbro passa per Città della Pieve e quindi per Orvieto, per congiungersi a Montefiascone con la strada “Francigena”; insieme percorrono gli ultimi 120 Km. per arrivare a Roma. Il percorso nel territorio italiano è di Km.1022 ed è suddiviso in 46 tappe.

Il tratto Umbro

Nell’Umbria La Via Romea Germanica presenta un tratto di Km. 127,1; che si snoda da Cortona a Lubriano (Bagnoregio), comprendendo quindi un piccolo tratto toscano a Cortona ed un altro piccolo tratto laziale a Lubriano.

Il percorso è suddiviso in 6 tappe:

34 –   Cortona – Palazzuolo           Km.24,5

35 –   Palazzuolo – Paciano          Km.21,0

36 –   Paciano – Città della Pieve Km.15,6

37 –   Città della Pieve – Ficulle    Km.21,7

38 –   Ficulle – Orvieto                  Km.24,8

39 –   Orvieto – Lubriano                Km.19,5

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