VILLA CAHEN ad ALLERONA
Villa Cahen sorge a quattro chilometri da Allerona, nella tenuta della Selva di Meana. Fu fatta costruire da Edoardo Cahen, banchiere e finanziere di famiglia ebrea di Anversa. Divenuto cittadino italiano nel 1866 e creato marchese nel 1885, riuscì a costruire un impero economico personale, grazie alla speculazione edilizia di Roma capitale. Nel 1880 acquisì dalla famiglia dei Bourbon del Monte un’immensa proprietà agraria a cavallo tra Lazio ed Umbria, separata dal corso del fiume Paglia. Sul versante laziale fece ristrutturare in forme neo-medievali il castello di Torre Alfina, mentre su quello umbro iniziò la costruzione della villa “La Selva”, che dopo la sua morte, avvenuta nel 1894, fu portata a termine dai figli Teofilo-Rodolfo e Ugo, che si divisero la tenuta. I lavori di edificazione della villa, cominciati dopo l’inizio del restauro del castello, proseguirono fino al 1904 e dal gennaio dell’anno successivo il conte Ugo dimorò stabilmente nella villa, alla quale fece aggiungere successivamente nuovi edifici, infrastrutture e servizi funzionali alla tenuta come la casa del giardiniere, un garage, laboratori e serre, un’officina elettrica, una segheria,un acquedotto e telefoni.
Le forme sobrie ed eleganti della villa sono in stile Liberty, la nuova forma d’arte ottocentesca rappresentativa del progresso industriale e dell’ascesa economica della nobiltà e della borghesia imprenditoriale. La struttura esterna è caratterizzata dalle superfici candide delle pareti con bugnato angolare, da fronti aggettanti timpanate e dal corpo della torretta. Nell’angolo tra i due prospetti principali vi è una serra in ferro e vetro che rivela come il complesso della villa, comprendente un grande giardino circostante, sia stato concepito nello spirito di integrare costruito e natura. La villa, distribuita su vari piani, ha ambienti interni di nitida forma geometrica, con decorazioni in stucco e vetrate policrome.
Il composito giardino della villa, progettato dai paesaggisti francesi Henri e Achille Duchêne secondo la tendenza eclettica dei giardini della Bella époque, era diviso in cinque zone ispirate a stili diversi e dedicate a funzioni diverse: una semi-naturale, con gli alberi ad alto fusto quali abeti, querce, cedri, palme, pini neri, siepi e arbusti ornamentali; quella più adiacente alla Villa, ispirata ai giardini formali all’italiana, denominata parterre, senza alberi ma con una grande presenza di piante floricole ornamentali; una ispirata allo stile inglese, con sostegni metallici per piante rampicanti; una zona tropicale rappresentata dalle serre dietro la villa e dell’aranciera e infine una zona ispirata allo stile giapponese, con rocce,cascatelle e ponticelli. Il conte Ugo andò aggiungendo una innumerevole varietà di fiori e di piante, di cui molte esotiche, animato da una grande passione per il collezionismo botanico, così come da quello artistico che doveva caratterizzare l’interno della villa con raccolte di arazzi e dipinti di cui nulla resta se non una parte delle boiseries e degli arredi. Il complesso immobiliare di Villa Cahen oggi è di proprietà demaniale ed è gestito dall’Ufficio territoriale per la Biodiversità dei Carabinieri.