Sentiero della Riserva Naturale – Ficulle

Scheda

Interesse:
Naturalistico
Tipologia percorso:
Anello
Livello di difficoltà:
E
Lunghezza percorso:
16 Km
Dislivello totale:
370 m
Quota partenza:
N.D. (non disponibile)
Quota max:
N.D. (non disponibile)
Quota min:
N.D. (non disponibile)
Durata escursione:
4 h più le soste
A cura di:
ProLoco di Ficulle
Aggiornato al:
Giugno 2017
Descrizione:
Il Sentiero della Riserva Naturale

Il nostro percorso inizia dalla strada comunale che da Monte Nibbio (Villa Montis Nibli, dal catasto di Orvieto del 1292) porta verso la località denominata “Conventaccio”, uno splendido fortilizio situato sulla strada medievale di Calenne che deve il proprio nome all'ipotesi che possa aver dato rifugio per un certo periodo a qualche setta di eretici, i Catari, per un certo periodo di tempo presenti ad Orvieto.

Il sentiero inizia la sua discesa verso la valle del Chiani proprio dietro i ruderi, in un maestoso affaccio che spazia dal Castello di Torre Alfina, Orvieto, fino a perdersi nei fitti e misteriosi boschi dell'Area naturale protetta dell'Elmo-Melonta.

L'area (1268 ettari) è posta sul fianco occidentale del Monte Peglia; delimitata a ovest dal fiume Chiani, si presenta complessivamente come un sistema di colline tra le quali emerge il monte Melonta (623 m s.l.m.). L'unicità è rappresentata dalla lecceta secolare e, non a caso, la zona rappresenta una delle tre componenti dello S.T.I.N.A. Monte Peglia e Selva di Meana (Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico Ambientale). La caratteristica principale è quindi la presenza del Leccio, che sovente dà luogo a macchie in purezza. Molto articolato è anche il sistema idrico, costituito dai fossi Melonta, Montarsone ed Elmo. In virtù delle favorevoli condizioni ambientali e dei diversificati habitat, anche la fauna dello STINA è abbondante e variegata: si va dal Gambero di Fiume, indicatore di acque limpide, alla Salamandra pezzata, anfibio che costituisce un prezioso indicatore ambientale. Tra i mammiferi sono presenti la Martora, il Gatto selvatico e il Lupo; tra gli uccelli rapaci il Falco pellegrino e il Gufo Reale.

Arrivati al Fiume Chiani uno splendido boschetto di lecci potrà fare da cornice ad un'ottima grigliata grazie ai caminetti predisposti. Proseguendo inizia la risalita verso la località Porosaio dalla quale è possibile risalire verso I Poggi e quindi tornare al punto di partenza o proseguire verso Borgo San Gregorio e La Casella. Il rientro verso Monte Nibbio ci vedrà risalire verso Mealla (Villa Mealle), luogo di ritrovamento di un'iscrizione votiva a Diana incisa su lastra di marmo, ruderi di villa romana di età imperiale, un frammento di lastra di marmo con scene di vendemmia, un cippo marmoreo con incisioni in latino dedicato a Mitra ora base dell'acquasantiera nella pieve di Santa Maria Vecchia.
Una volta giunti sulla strada dei Poggi, oltre che godere di un ampio panorama dell'area naturale protetta e della vallata del Chiani fino a Parrano ed oltre, ci ricongiungeremo a breve con il nostro punto di partenza.


 

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