NETTI E L’OFFICINA ELETTRICA
Aldo Netti non fu orvietano di nascita ma per scelta, nacque infatti a Narni nel 1869 da una famiglia di modeste condizioni, il padre era gestore di un mulino a grano che non avrebbe potuto mantenerlo agli studi se il ragazzo non avesse ottenuto, per la sua volontà e la sua capacità, una borsa di studio destinata a giovani studenti Umbri meritevoli, che gli permise, a soli 22 anni, di laurearsi in ingegneria industriale. Non sappiamo esattamente quando si stabilì ad Orvieto, ma è certo che dal 1896 possedeva nel territorio della città “l’Officina elettrica Netti”, come veniva chiamata, che riforniva l’agglomerato urbano di luce e di energia. La centrale si trovava — si possono ancora visitare i locali e vedere i resti delle turbine — in località Traveia, a circa quattro chilometri da Orvieto. Utilizzando le acque della sorgente delle Bottacce che sgorga dalla roccia basaltica sotto Sugano, portava l’energia elettrica a ben 130 comuni del Lazio e dell’Umbria. Ricoprì molte cariche (Cavaliere del Lavoro, Commissario Governativo per la Camera di Commercio nel 1921; deputato del parlamento nel 1924), ma morì ancora giovane, all’apice della carriera, di ritorno da Londra dove aveva partecipato ad un Congresso Internazionale Ferroviario per incarico del governo italiano. Aveva fissato la sua residenza ad Orvieto nel palazzo già dei Vespi e dei Durante, che fece ricostruire dal prof. Smerrini di Firenze dove, nel decoro monocromo della facciata, ora di nuovo offerto alla vista da un recente restauro, volle che fossero rappresentati gli elementi e le virtù da lui ritenuti fondamentali.
Aria Lavoro Scienza Acqua Terra
Fuoco Studio Sapere Energia Vita
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“Moretti, Maria Teresa. ‘Orvieto – la città e le sue storie‘ “.
Intermedia Edizioni – Claudio Lattanzi
aprile 2020