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Grotta dei tronchi fossili
In prossimità dell’accesso all’Anello della rupe da Piazza Cahen si trova la cavità artificiale detta “Grotta dei tronchi fossili”. Essa contiene resti paleobotanici risalenti a 350.000 anni fa, prima che si formasse il masso tufaceo di Orvieto, quando il territorio era coperto da grandi foreste formatesi per l’abbondante presenza di acque superficiali in seguito al restringimento del mare pliocenico. I tronchi fossili visibili nella grotta erano del genere Glyptostrobus europaeus, un rappresentante estinto della Famiglia delle Cupressaceae e antenato del Glyptostrobus pensilis, meglio conosciuto come cipresso delle paludi cinese, specie che vive in habitatpaludosi ed umidi.
Le piante sono state ricoperte e carbonizzate dalle colate piroclastiche composte da ceneri, lapilli, pomici e sono state inglobate nella roccia vulcanica in posizione di vita e abbattuti. Il colore scuro, dal marrone al nero, è indice di una iniziale carbonizzazione, originata dal contatto con materiale piroclastico ad elevata temperatura. Le sezioni dei tronchi possono raggiungere anche un metro di diametro e in alcuni degli alberi fossili è possibile individuare gli anelli di accrescimento mentre di altri è rimasta impressa nel tufo l’impronta della corteccia. I tronchi sono stati ritrovati fortuitamente durante lo scavo della grotta effettuato per prelevare il tufo e la pozzolana usati comunemente come materiali da costruzione.
Bibliografia
- Baldanza, A. Bertinelli, R. Bizzarri, P. Monaco, G. Parisi, Lungo la costa del Mar Tirreno…due milioni di anni fa, Città di Castello, 2012.
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